Controversie tra genitori in sede di separazione sul diritto di visita del figlio minorenne
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 6471/2020, ha sancito il principio di diritto secondo il quale il diritto/dovere di visita del figlio minore da parte del genitore non collocatario non è suscettibile di coercibilità.
La decisione della Corte di Cassazione muove dall’analisi dell’art. 709-ter c.p.c,a volto a dirimere le controversie insorte tra genitori, in ordine all’esercizio della responsabilità genitoriale o della modalità di affidamento. Tale previsione normativa autorizza il giudice ad adottare i provvedimenti che reputa opportuni in caso di “grave inadempienza” da parte dei genitori.
Tuttavia, secondo la Corte Suprema il diritto/dovere di visita dei figli minori da parte della madre e del padre, deve rimanere libero nel suo esercizio “quale esito di autonome scelte”, in quanto la decisione di non incontrare i figli è un inadempimento che non assume quel carattere di “gravità” tale da potere limitare la scelta autonoma di ciascun genitore, imponendo la coercibilità della visita.
Secondo questa logica, la Corte Suprema afferma che, imponendo al padre che non vive con il figlio, di incontrarlo, pena il pagamento di una sanzione, si finisce con il monetizzare il dovere di frequentazione del genitore che, invece, dovrebbe essere incoraggiato mediante percorsi condivisi di rielaborazione e miglioramento dei rapporti affettivi.